Claudia Bianchi, in Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio (Laterza), ci spiega come cambiare i limiti di ciò che può essere detto cambia allo stesso tempo i limiti di ciò che può essere fatto: i linguaggi della violenza ci abituiamo a una mancanza di attenzione e vigilanza sulle parole, che rende più accettabile la mancanza di vigilanza sulle azioni.