Un imprenditore che riconosce il valore della sua terra e allo stesso tempo ha «il mondo in testa», un visionario capace di traghettare l’originaria Merloni Elettrodomestici dalla dimensione di impresa familiare radicata nelle Marche verso i più ampi orizzonti del mercato internazionale, rendendola «un’azienda europea con un’anima italiana». Al tempo stesso, un uomo schivo, non espressione del gotha dell’imprenditoria, che davanti alla prospettiva di diventare presidente di Confindustria si schermisce: «Siete sicuri di volere proprio me?». Per raccontare la storia unica di questo esploratore coraggioso «condannato al futuro» che, lasciandosi guidare dai principi di qualità, innovazione e ricerca, ha saputo dare voce alle diverse anime dell’industria del nostro paese, la figlia Maria Paola ne ha ripercorso le
vicende dall’ingresso in azienda, nel 1960, alla guida di Confindustria nei primi anni ottanta, durante uno dei passaggi più delicati della storia dell’economia italiana, fino alla conquista dei mercati dell’Est, ai grandi successi e alle decisioni più difficili, per immaginare nuovi orizzonti diversificando e progettando il futuro. Uno straordinario mix di ambizione, umiltà e intraprendenza, coniugate all’attenzione al territorio e alla coesione sociale, fa della storia di Vittorio Merloni e della sua azienda una testimonianza viva, un modello di ispirazione affinché il coraggio delle scelte, la passione per il lavoro, la responsabilità verso il bene collettivo tornino a essere da monito. Un lascito che è urgente valorizzare e mettere in pratica, perché, come diceva Merloni, «oggi è già domani».
“La sua è una lontananza diversa, fatta non di spazio, ma di tempo e di assenza. Di vuoto. Come il vuoto che ha lasciato a Fabriano, la città che ha sempre amato di un amore profondo e ricambiato. Non si può che pensare questo quando gli operai che da una vita hanno lavorato per lui, per la sua azienda, scendendo in piazza a manifestare, preoccupati per il futuro, decidono di indossare una maglietta azzurra con la sua foto e la scritta: “Uno di noi. Ci manchi”. Deve essere stato davvero un legame speciale con il suo territorio e con i suoi abitanti, quello costruito da papà. Qualcosa che è sempre andato molto al di là del rapporto che di solito c’è tra un industriale, un 'padrone', e chi lavora alle sue dipendenze”.
Il volume delinea il profilo umano e imprenditoriale di Vittorio Merloni, uno dei più importanti industriali italiani del settore degli elettrodomestici, che ricoperse anche la carica di presidente di Confindustria nel quadriennio 1980 – 1984, periodo cruciale nei rapporti tra sindacati e datori di
lavoro e uno dei precursori della demotica, ossia dell’applicazione dell’informatica alla gestione delle abitazioni. Il libro è stato scritto, con toni pacati e distaccati, dalla figlia Maria Paola che evidenzia le caratteristiche morali del padre, che vedeva nell’attività imprenditoriale un modo per emancipare i suoi concittadini dalle difficili condizioni economiche in cui versava il territorio marchigiano. Nel lavoro è delineata la storia aziendale della Merloni Elettrodomestici, divenuta – con il marchio di Indesit Company – la maggiore azienda italiana del settore e la seconda a livello europeo. Interessante è la descrizione di sottofondo che l’Autrice fa dell’evoluzione del comparto nazionale degli elettrodomestici. Emerge dall’opera la figura di un uomo atipico nella storia industriale del nostro paese, molto capace dal punto di vista professionale ma, soprattutto, dotato di una non comune sensibilità etica e sociale. A chi gli chiedeva qual’ era l’eredità più importante lasciatagli dal padre Aristide, non esitava a rispondere: “L’onestà e la responsabilità”.
Claudio Bermond
Maria Paola Merloni è stata membro del consiglio di amministrazione di Indesit, per cui ha ricoperto il ruolo di responsabile delle relazioni istituzionali, e di altre società della famiglia. Presidente di Confindustria Marche dal 2004 al 2006, è stata parlamentare dal 2006 al 2018.