“Ho visto l’Italia per la prima volta dai finestrini di un treno.” Così comincia questa strana avventura di Tim Parks, in un libro che non è “un libro di storia” e “non propriamente un libro di viaggi”. È piuttosto l’omaggio di uno scrittore inglese che da molti anni vive in Italia e per le strade ferrate, a forza di vagabondare in lungo e in largo per il Bel Paese, sono diventate una seconda famiglia. Ne emerge un ritratto dell’Italia divertente e pungente, tra aneddoti e malintesi, paesaggi meravigliosi e contrattempi e ritardi. Un’avventura tutta da leggere, per chi ama l’Italia, per chi ama (o deve) viaggiare in treno.
Si può anche vedere l’Italia dai soli finestrini di un treno. Sporchi,
magari, pazienza. Conoscerla anche? La risposta, nelle 340 pagine del
libro che reca come titolo Coincidenze e come trasparente sottotitolo,
ad evitare fuorvianti attese: Sui binari da Milano a Palermo. Lo scrive
Tim Parks, scrittore inglese da trentadue anni residente in Italia, per
la precisione: residente su Trenitalia. Senza fare torti a Italo, a
Eurostar o a trenini locali sprovvisti di nome e di età. Tutto pur di
non mettere più piede su quelle malfide automobili che includono
responsabilità di guida, conoscenza e osservanza di codici, vigili e
poliziotti troppo solerti. Sul treno, invece, puoi abbandonarti al lusso
di una vita non solo assente di responsabilità ma anche ricca senza
misura di esperienze culturali ed umane, oltre che inesauribile di
sorprese (“E’ difficilissimo sforzarsi di immaginare davvero tutto
quello che può succedere su un singolo treno”). Per lo scrittore, una
miniera senza fondo di spunti spontaneamente offerti da conversazioni
quasi mai sussurrate, confidenze (quasi mai sollecitate), senza
escludere colorita varietà di messaggi in volo dai cellulari, moniti,
confessioni e segreti urlati da un capo all’altro dei vagoni, ticchettio
di sms e barzellette su Berlusconi. Frammenti e squarci che lasciano
indovinare – quando non spiattellano senza reticenze – la storia intera
di una vita, di una famiglia, pronta ad essere trasferita sulle pagine
di un libro.
Certo non sono sempre tutte rose né tutti fiori. Può
esserci (e quasi sempre c’è) il controllore bizzoso, l’orario modificato
senza preavviso, la corsa annullata, la donna addormentata che soffia
alito di aglio, il vicino ciarliero, lo scompartimento invaso dalla
bigiotteria degli ambulanti, da insonnolite prostitute o da sportivi
litigiosi. Ma in finale c’è assoluzione - ringraziamenti anzi - per
tutto e per tutti, treni, stazioni, orari, regolamenti, disagi,
incongruenze, viaggiatori, controllori, borseggiatori persino. “E, per
finire, molte grazie a tutte le migliaia di dipendenti Trenitalia,
controllori inclusi, che per più di trent’anni mi hanno portato sano e
salvo in giro per la mia patria di adozione”.
Pier Francesco Gasparetto
Tim Parks (Manchester, 19 dicembre 1954) scrittore e traduttore inglese, risiede da anni in Italia dove insegna presso l’Università IULM di Milano. Collabora con diverse testate italiane, inglesi e americani, molti dei suoi articoli e racconti sono apparsi sul “New Yorker” e su “The Guardian”. Ha tradotto in lingua inglese opere di Alberto Moravia, Italo Calvino, Antonio Tabucchi e Roberto Calasso.
È autore di numerosi romanzi e saggi di carattere letterario tra i quali ricordiamo Europa, finalista al Booker Prize nel 1997.
Di Tim Parks Bompiani ha pubblicato Italiani (1995, Tascabili Bompiani 2002), Un’educazione italiana (1996, Tascabili Bompiani 2003), Tradurre l’inglese (1998), Cara Massimina (1999, Tascabili Bompiani 2013), Il sesso è vietato (2013) e Questa pazza fede (Tascabili Bompiani 2014).