L’imprevedibile e turbolenta complessità del Terzo Millennio ha capovolto la tradizionale dinamica strategica dell’impresa, per la quale «structure follows strategy». Non è più possibile impostare, prima, una strategia imprenditoriale definita e su quella costruire, poi, una struttura imprenditoriale in grado di portarla avanti. Si tratta di un cambiamento epocale, che rende necessario realizzare strutture organizzative «just in time» e quindi attuare conseguenti strategie operative che tengano sempre conto delle esigenze emergenti di sostenibilità e resilienza. Per questo è indispensabile puntare sulla ricerca, da rendere priorità per le organizzazioni complesse (istituzioni, imprese città) valorizzando soprattutto i giovani, vettori di cambiamento. I principali protagonisti di Terzo Millennio dovranno necessariamente riscoprire valori fondamentali – fra i quali un nuovo modo di acquisire cultura – oggi assopiti se non annullati. Attraverso l’analisi di vari scenari economici, Gianfranco Dioguardi corona con questo libro il lavoro di una vita tratteggiando dialetticamente l’ipotesi di una nuova «impresa enciclopedia» che possa caratterizzare anche una «città impresa» adeguata alle esigenze del Terzo Millennio.
Gianfranco Dioguardi pubblicò nel 1982 il noto volume “Organizzazione come strategia”, in cui, ispirandosi all’opera di Alfred D. Chandler jr sulla storia delle grandi imprese americane, nelle quali da un certo momento in poi “strategy follows structure”, sosteneva che, nell’era dei rilevanti cambiamenti in corso, anche nel nostro paese l’organizzazione aziendale stava prendendo il sopravvento sulla strategia. Con questa teorizzazione, aderente alle condizioni sociali e ambientali del momento, contribuiva ad innovare il modello taylorista – fordiano che aveva assicurato alle strutture industriali italiane un secolo di efficienza e di produttività, andando poi a determinare un’eccessiva rigidità non più consona ai tempi.
Nella sua nuova opera, “L’impresa enciclopedia”, Dioguardi afferma che in un momento di grande instabilità economica, sociale e politica come quella attuale, la media e grande impresa devono connotarsi come un organismo vivente che importa ed esporta dal mondo esterno prodotti e servizi, conoscenze, pratiche, soluzioni, da un lato adattandosi alle perturbazioni di tale realtà esterna, dall’altro lato cercando a sua volta di plasmarla con l’esternazione della cultura da lei prodotta. E sulla base di quali valori?
Secondo l’Autore, non solo generando profitti, ma producendo ricchezza e benessere sociale per il paese, prendendosi carico degli interessi di tutti i soggetti ad essa afferenti ed operando in termini di sostenibilità sociale ed ambientale.
Per queste sue considerazioni e per le sue conseguenti realizzazioni pratiche, si è conquistato nel corso del tempo l’appellativo di “Adriano Olivetti del Sud”.
Claudio Bermond
Gianfranco Dioguardi, ingegnere e professore di Economia e organizzazione aziendale presso il Politecnico di Bari, è considerato il fondatore dell’ingegneria gestionale in Italia. Svolge attività imprenditoriale e consulenziale nei settori dell’edilizia, dell’engineering, dell’innovazione tecnologica, della comunicazione e della formazione professionale. È inoltre presente in diversi consigli di amministrazione, riviste, organizzazioni culturali, istituzioni pubbliche e private. Nel 1989 gli è stata conferita la nomina, da parte del Presidente della Repubblica Italiana, di Cavaliere al merito del Lavoro; nel 2004 è stato nominato Cavaliere della Legion d’Onore con decreto del Presidente della Repubblica di Francia. Le sue numerose pubblicazioni spaziano dall’organizzazione aziendale all’urbanistica, dalla storia della scienza al sapere umanistico. In essa occupano un posto di rilievo i volumi dedicati all’Illuminismo e le riflessioni sul recupero delle periferie urbane. Ha ideato il modello della «city school» per il governo delle città.