Non antitetica, ma complementare e sinergica rispetto al big business, nel nostro paese la piccola impresa è stata il veicolo dell’affermazione sociale delle classi subalterne, rappresentando un inesauribile serbatoio di imprenditorialità e forza creatrice. La sua crisi attuale è specchio della crisi di un intero sistema sociale prima che economico. Ma la piccola impresa italiana può risorgere, trasformata e rafforzata, a patto che il sistema sociale sappia sostenerla rifondando l’economia sulla persona e sulla famiglia.
"Sapelli, ordinario di Storia economica all’Università degli studi di Milano, editorialista del “Corriere della Sera” e autore di numerosi saggi dedicati alla storia e all’economia delle imprese industriali, si sofferma in questo lavoro sulla figura della piccola impresa, che è l’istituzione fondante dell’economia italiana.
Inserendosi in un dibattito molto ampio che è attualmente in corso sulla struttura e sull’evoluzione dell’industria del nostro paese, sottolinea la vitalità delle piccole imprese, il cui carattere è pre-economico, sociale, antropologico, legato al dinamismo e alla flessibilità delle persone e delle famiglie. Anche perché queste microstrutture sono state il veicolo attraverso il quale le classi subalterne si sono affermate nel tempo in campo economico e sociale, dando concretezza alla loro creatività e al loro estro.
Esse sono complementari alle grandi imprese, che hanno dimostrato nel corso degli anni una capacità di innovare superiore a quello delle piccole, in quanto possiedono maggiore risorse di capitale finanziario e umano. Di conseguenza, le piccole imprese devono necessariamente aggregarsi per produrre in modo sistematico la ricerca tecnologica e l’innovazione sia dei prodotti sia dei processi produttivi. Tale aggregazione è avvenuta negli ultimi decenni nei distretti industriali, dimostratisi però insufficienti a promuovere una forte innovazione, ragione per cui occorre oggi puntare su altre strutture.
L’Autore è convinto che la piccola impresa possa uscire dall’attuale crisi economica trasformata e rafforzata solo se il rilancio dell’economia avverrà – oltre al dispiegamento delle misure tecniche quali la riduzione della tassazione, del costo del lavoro, del prezzo dell’energia e la messa a disposizione di maggiori risorse creditizie – anche puntando su una maggiore valorizzazione delle persone, della scuola e delle famiglie."
Claudio Bermond
Giulio Sapelli insegna Storia economica ed Economia politica nell’Università Statale di Milano. Tra le sue pubblicazioni: «La crisi economica mondiale» (Bollati Boringhieri, 2008), «Diario sudamericano» e «L’universo di Monti», edite nel 2012 da Guerini e Ass., oltre a «Storia economica dell’Italia contemporanea» (2008), «La democrazia trasformata» (2010), «Un racconto apocalittico» (2011), edite da Bruno Mondadori. È editorialista del «Corriere della Sera».