Giorgio Fabbrini ha 24 anni quando la storia ha inizio. Angela ne ha appena 21. Le loro vite incrociano quelle dei protagonisti della sfida che porterà alla prima calcolatrice elettronica italiana.
Dietro a una storia unica di innovazione tecnologica, scientifica e culturale, il romanzo racconta le aspettative e gli errori, il coraggio e l’ingegno, l’amicizia e la voglia di futuro di una intera generazione.
Pisa, 1954, la lungimiranza degli Enti Locali, l’intelligenza dell’Ateneo, la visione della famiglia Olivetti, l’impegno di giovani laureati, borsisti, studenti e tecnici hanno contribuito a vincere una delle sfide più significative del XX secolo: la costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) e dell’ELEA (Elaboratore Elettronico Aritmetico), i primi computer progettati e realizzati in Italia.
Alle vicende di Piazza Torricelli, sede dell’Istituto di Fisica, e di Barbaricina, dove si insedia il Laboratorio di Ricerche Elettroniche della società di Ivrea, si intrecciano i maggiori avvenimenti sociali, culturali, politici e di costume di Pisa e dell’Italia della seconda metà degli anni Cinquanta. Il mondo sta cambiando e quel cambiamento passa anche da Pisa.
Un libro con una anima narrativa per una delle anime storiche dell’Italia del Novecento. Maurizio Gazzarri, con “I ragazzi che scalarono il futuro”, ha costruito un romanzo che è insieme privato e corale. Il romanzo privato è basato sull’intrecciarsi delle vite di Giorgio, 24 anni, e di Angela, 21 anni. Il romanzo corale è rappresentato dal concepimento e dalla realizzazione della cosiddetta grande elettronica, che nel 1954 – a Pisa e a Barbaricina, in Toscana – è costituita nel suo nocciolo duro accademico, scientifico e industriale grazie agli investimenti della Olivetti. Le tensioni e i successi, le paure e i fallimenti di un gruppo di ragazzi che vive uno dei passaggi mancati – pochi anni dopo la Olivetti e l’Italia perderanno i grandi elaboratori elettronici – della nostra vicenda nazionale che è sempre, per tutti noi come per i personaggi dell’opera di Gazzarri, privata e corale, storica e romanzesca.
Paolo Bricco
Maurizio Gazzarri è nato a Volterra nel 1971. Nel 1990 si trasferisce a Pisa, dove si laurea in Scienze dell’Informazione. Si è impegnato e si impegna in politica. Ha collaborato dal 2008 al 2018 con il Sindaco di Pisa, occupandosi, tra molte altre cose, di digitalizzazione dei servizi, comunicazione e partecipazione. Questo è il suo primo romanzo.