Leggere possedere vendere bruciare

Antonio Franchini è nato a Napoli nel 1958. Ha esordito nel 1992 con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi. Per Marsilio ha pubblicato: Quando vi ucciderete, maestro? (1996, 2019), Acqua, sudore, ghiaccio (1998, 2021), L’abusivo (2001, 2020), Cronaca della fine (2003, 2019), Signore delle lacrime (2010, 2020) e Memorie di un venditore di libri (2011). Nel 2020, per NNE, è uscita la raccolta di racconti Il vecchio lottatore. Vive a Milano e lavora nell’editoria. Leggi →

Storia confidenziale dell'editoria italiana

Gian Arturo Ferrari (1944) ha perseguito per un certo tratto una doppia vita: da un lato l’insegnamento universitario, dall’altro l’apprendistato editoriale. Collaboratore di Paolo Boringhieri, editor della Saggistica Mondadori nel 1984, direttore dei Libri Rizzoli nel 1986, rientrato in Mondadori nel 1988, nel 1989 ha scelto infine l’editoria libraria come propria unica vita, e si è dimesso dall’università. Direttore dei Libri Mondadori nei primi anni Novanta, è stato dal 1997 al 2009 direttore generale della divisione Libri Mondadori. Dal 2010 al 2014 ha presieduto il Centro per il libro e la lettura, presso il ministero dei Beni e delle attività culturali. Dal 2015 al 2018 è stato vicepresidente di Mondadori Libri. È stato editorialista del Corriere della Sera ed è presidente del Collegio Ghislieri di Pavia. Oltre a Storia confidenziale dell’editoria italiana, è autore di Libro (Bollati Boringhieri 2014) e Ragazzo italiano (Feltrinelli 2020, finalista al Premio Strega). Leggi →

A Paolo Baratta, con “Il Giardino e l'Arsenale” (Marsilio), va il Premio Speciale della Giuria

Il Giardino e l'Arsenale sono i due luoghi espositivi della Biennale di Venezia, ma sono anche le due metafore attraverso le quali Paolo Baratta ripercorre due secoli dell'istituzione veneziana: il giardino è il luogo del rinnovamento, dove le cose appassiscono e rinascono, simboleggia l'attenzione all'innovazione artistica; l'arsenale è il luogo della stabilità, simbolo dell'istituzione che conserva la memoria.  

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Il Giardino e l'Arsenale. Una storia della Biennale

Che ruolo ha un’istituzione pubblica di cultura? E qual è la sua «forma»? Esiste un paradigma, un modello da emulare ed esportare?
Paolo Baratta, grande protagonista della Biennale di Venezia per oltre vent’anni, ne scrive il racconto tra memoria culturale, cronaca personale e analisi economico-politica. Al fine di introdurre alle dinamiche di una realtà tanto complessa e affascinante, l’autore delinea le vicende e tratteggia le personalità che l’hanno guidata, restituisce i fermenti e le contraddizioni che l’hanno attraversata e il contesto di alcune opere e artisti che l’hanno segnata e caratterizzata.
Non meno importante è l’indagine dei rapporti con la politica e dei cambiamenti istituzionali, dalle origini fino agli anni novanta. La grande riforma del 1998 infatti, che coincide con l’inizio della presidenza Baratta, trasforma la Biennale in un soggetto pubblico imprenditoriale, aprendo la strada a un’autonomia e indipendenza tanto attese dopo decenni di instabilità e incertezze. Tra intuizioni, scelte difficili, battaglie e conquiste, un percorso appassionante in cui si ricostruiscono le tappe del ridefinirsi di un’istituzione che si «riforma» dall’interno, con l’obiettivo di assicurare efficienza strutturale ed economica. Tutto ciò mantenendo nel tempo la sua vocazione: diffondere conoscenza, generare il desiderio di una nuova consapevolezza, sostenere la funzione dialettica dell’arte e della ricerca, promuovere la collaborazione e il dialogo tra i protagonisti della filiera.
La vicenda della Biennale rivela dunque la storia di uno straordinario luogo di confronto, di un punto di riferimento per il dibattito artistico, di una fabbrica di innovazione e progettualità, uno strumento vivo che opera nel tessuto di una città viva.


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Il blog del Premio Biella Letteratura e Industria è stato pensato per creare una sorta di Community del Premio che prosegua parallelamente all’iniziativa con la pubblicazione di interviste, notizie e aggiornamenti da parte di tutti coloro che, a vario titolo, fanno parte del Premio. L'intento è quello di dare visibilità ad autori e giurati e creare una rete di contatti tra i diversi autori, giurati e giornalisti che in vario modo hanno contribuito al successo del Premio.

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